Al via il progetto Dka Zero, promosso dal team del professor Valentino Cherubini, direttore della Diabetologia pediatrica del Salesi di Ancona. L’obiettivo è quello di promuovere una diagnosi tempestiva che eviti conseguenze gravi.

Una campagna nazionale che parte proprio da Ancona: all’ospedale Salesi la Diabetologia pediatrica si fa capofila del progetto Dka Zero. Tra gli obiettivi principali c’è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e gli operatori sanitari ad una patologia non così frequente e per questo poco conosciuta. “La prevenzione e la gestione accurata del Dka – racconta al Corriere Adriatico il professor Valentino Cherubini, direttore della Diabetologia pediatrica del Salesi – sono azioni di primaria importanza per evitare danni gravi al bambino e ridurre complicanze croniche. Il diabete di tipo 1 compare dopo i primi 6 mesi di vita ed è fondamentale una diagnosi tempestiva per evitare i primi sintomi della chetoacidosi che comporta disidratazione, tachicardia, respiro affannoso, alito maleodorante, vista annebbiata, nausea, vomito, debolezza, dimagrimento fino ai casi più gravi che portano alla progressiva perdita di conoscenza e al coma”.

Da qui l’idea del progetto di prevenzione Dka Zero: l’utilizzo dello stick glicemico nel triage pediatrico per tutti i bambini che si presentano in pronto soccorso per cause non traumatiche. Un’azione che ha “costi bassissimi e tempi molto rapidi”, con cui ottenere informazioni fondamentali”. I dati nazionali, elaborati proprio con il supporto del reparto Salesi, rilevano come il diabete sia in crescita del 3% annuo. In Italia nei primi due anni di vita i livelli di chetoacidosi arrivano al 60 -70%. Questo significa che nel nostro Paese la prevenzione non funziona.

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