L’ostetrica Lavinia Capriati ci accompagna tra i diversi modelli, le modalità di gestione e i vantaggi (tanti) per l’ambiente e per la salute del bambino.

Le tipologie:

Tutto in uno – All In One (AIO): è la tipologia più simile all’usa e getta. Ha una parte esterna impermeabile e l’inserto assorbente cucito con la parte interna. Si indossa così com’è.

Tutti in due – All In Two (AI2): è la tipologia di pannolino che richiede di unire con i bottoni, o con altri sistemi, gli inserti alla parte esterna impermeabile in PUL. In particolare la parte interna è in stoffa, sagomata, ed è realizzata in vari tessuti quali bamboo, cotone, microfibra o altro. Tutte le componenti debbono poi essere separate quando vengono messe a lavare.

Pocket: Hanno una parte esterna impermeabile e una tasca interna dove vanno inseriti gli inserti, da estrarre ogni volta, prima di metterli a lavare.

Due pezzi: Tipologia composta da una cover (guscio impermeabile) con al suo interno:

  • fitted: pannolino tutto in stoffa sagomato, simile ad un usa e getta, ma non impermeabile, di diversi tessuti (bamboo, cotone, microfibra o altro).
  • ciripà: il pannolino che utilizzavano le nostre nonne. Non necessita di piegatura perché è già un sagomato. Va messo al bambino e chiuso con i propri laccetti.
  • muslin: quadrati garzati, che vanno piegati per essere messi intorno all’inguine del bambino. In passato si chiudevano con la spilla da balia, oggi si possono chiudere con appositi gancetti chiamati snappy.
  • prefold: un rettangolo di tessuto, con più strati nella parte centrale, che viene posizionato e ripiegato intorno al bambino. Per questa tipologia di lavabile vengono utilizzate delle chiusure di diverso tipo.

Le cover invece possono essere PUL (poliuretano laminato), un tessuto impermeabile morbido e traspirante, piuttosto che in pile o lana.

I tessuti

Un altro elemento che distingue i pannolini lavabile è il materiale: ci sono dei tessuti sintetici che danno una maggior sensazione di asciutto come la microfibra, il coolmax, il micropile o il PUL per le cover. In alternativa ci sono i tessuti naturali: cotone, bamboo, canapa e lana. La pelle del bambino e le sue reazioni sono una discriminante fondamentale nella scelta del tessuto. Così come lo sono la stagione, l’etica e l’organizzazione familiare.

Pulizia e lavaggio

Per i pannolini appena acquistati, è consigliato un lavaggio senza detersivo, prima di iniziare ad utilizzarli. Questo per favorirne l’assorbenza.

Il pannolino sporco, una volta eliminate le eventuali feci, che è possibile raccogliere anche tramite un velino monouso biodegradabile, viene messo in un apposito contenitore dove può rimanere anche un paio di giorni, senza però essere lasciato in ammollo.

Accumulati un po’ di pannolini, è possibile lavarli in lavatrice insieme agli altri vestiti. Il consiglio è non tanto quello di pretrattarli uno alla volta, quanto piuttosto quello di togliere bene gli eventuali residui di feci in quelli più sporchi, effettuando poi un pre lavaggio iniziale di tutti i pannolini insieme. In seguito possiamo inserire il resto della biancheria chiara, ottimizzando così il numero di lavatrici. Per la temperatura possiamo lavarli sia in acqua fredda, sia fino a 40/60 gradi, a seconda del materiale di cui sono composti.

Le cover in PUL possono essere sciacquate anche a mano e stese direttamente.

I vantaggi

Tutela dell’ambiente: come sottolinea l’Associazione “Non solo Ciripà”, che promuove l’utilizzo dei lavabili su tutto lo stivale, produrre pannolini usa e getta per un solo bambino richiede la cellulosa di dieci grandi alberi. E, riempiti di feci e urine, essi costituiscono il 20% dei rifiuti delle discariche. Ogni bambino produce all’incirca una tonnellata di questi rifiuti e i loro tempo di decomposizione varia dai 200 ai 500 anni. La degradazione del pannolino inoltre rilascia nell’ambiente sostanze chimiche nocive. L’impatto dei consumi idrici ed energetici del lavaggio del pannolino lavabile è irrisorio rispetto a quanto descritto.

Salute del bambino: il pannolino lavabile garantisce una migliore traspirazione della pelle. È stato inoltre osservato che il pannolino usa e getta provoca un surriscaldamento della pelle nell’area genitale di 1°. Surriscaldamento non certo salutare in una zona così delicata. Inoltre i pannolini sono tra i pochi prodotti che non necessitano di una dettagliata etichetta di composizione: pertanto non siamo assolutamente informati su quali siano le sostanze che vanno a comporli per garantirne l’assorbenza.

Risparmio economico: possiamo citare uno studio realizzato dal gruppo di lavoro indipendente e pubblicato sul sito www.nonsolociripà.it che prende in considerazione l’uso dei pannolini usa e getta nel periodo 0-30 mesi con relativi numero di cambi giornalieri diversi in base all’età del bambino. Se si considera il costo di un pannolino usa e getta dal più economico (0,17€ l’uno) al top di gamma (0,28€) moltiplicato per un totale di 5856 pannolini usati, si spenderà nei primi due anni e mezzo del nostro piccolo tra i 996€ e i 1639€, cifra varabile a seconda del tipo di pannolino usato. Per quanto riguarda il calcolo del costo dei pannolini lavabili viene considerato invece, oltre l’acquisto dell’intero parco pannolini, anche il costo dell’energia elettrica, dell’acqua e del detersivo. Ipotizzando l’acquisto di un kit misto composto da fitted, cover, pocket e AIO per 25 pannolini e 3 cover la spesa ammonterà a circa 452€. Sommando poi il costo dell’energia elettrica (lavatrice classe B da 5kg) per 2,5 anni che ammonta a circa 50 euro per 381 lavaggi, il costo dell’acqua invece di circa 12,80€ per lo stesso numero di lavaggi e il costo del detersivo di circa 0,20€ a ogni lavaggio (totale 76,20€) avremmo un totale di 591€ (ma che può oscillare tra i 219€ e i 724€ a seconda dell’acquisto della tipologia di pannolini). Il risultato quindi, riferito sempre ai primi 30 mesi del bambino, si può considerare di circa 900€ (variabile poi come abbiamo visto a seconda del tipo di pannolino usa e getta e di pannolino lavabile).

Maggiore percezione delle funzioni fisiologiche: il bambino, che con il pannolino lavabile sente maggiormente la sensazione di “bagnato”, impara ad avere una maggiore coscienza delle proprie funzioni fisiologiche.

Corretto sviluppo delle anche: l’idea che, essendo percepito come più ingombrante, il pannolino lavabile possa interferire con l’adeguato sviluppo delle anche del bambino è falsa.

Il consiglio

Ogni bambino ed ogni mamma, sperimentando, riusciranno a trovare il modello che fa al caso loro. Non è detto che sia solo uno. Il mio consiglio è quello di dotarsi di kit misti, composti da diversi modelli e da diversi brand, così da adattare il pannolino alla crescita e alle esigenze del bambino. Esigenze che cambiano, ad esempio, nei diversi momenti della giornata. Il pannolino da utilizzare durante la notte, quando il quantitativo di pipì è più elevato o le ore maggiori rispetto ai cambi diurni, potrebbe essere diverso da quello scelto per quando siamo fuori casa e necessitiamo di una tipologia poco ingombrate e facile da mettere.

Il momento migliore per iniziare a familiarizzare con i lavabili è certamente quello dell’attesa: abbiamo più tempo, siamo più predisposte. Per questo è consigliabile acquistare i primi pannolini (a taglie o one size) già prima della nascita, con la possibilità di ampliare il parco pannolini successivamente, osservando poi la crescita e lo sviluppo del nostro bambino. Purtroppo ad oggi sono pochi i negozi fisici che hanno in dotazione questi prodotti. Gli acquisti dunque avvengono essenzialmente on line. È importante, prima di procedere, aver avuto la possibilità di vedere e toccare con mano il prodotto. Consiglio quindi di frequentare un incontro con ostetriche o mamme dell’associazione Non solo Ciripà per approcciarsi a questo mondo. Come mamma e come ostetrica incoraggio l’utilizzo dei lavabili. Ho sperimentato la possibilità di utilizzarli nella tranquillità più assoluta, con un minimo di organizzazione in più, ma senza le enormi difficoltà che immaginavo prima. Credo che anche i papà debbano essere convinti e coinvolti. Lo dico anche da moglie. Non arrendetevi alla prima perdita del pannolini: accade anche con gli usa e getta. Spesso se il pannolino perde si è sbagliato modello o semplicemente

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