Maria Elisa, insieme a suo fratello Pier Francesco, è a capo della Scataglini Tessuti di Castelfidardo che, in emergenza, ha riconvertito la sua produzione per realizzare mascherine. Un percorso imprenditoriale impegnativo per lei, mamma di Bianca Maria (quasi 3 anni) e in dolce attesa della secondogenita “Sono molto fiduciosa circa le capacità di ripresa degli italiani. E ancor più credo fortemente nella forza delle mamme”.

“Abbiamo iniziato la produzione di mascherine lo scorso 3 Marzo. È nato tutto dalla richiesta di un’azienda della zona che sentiva, ancora prima del decreto relativo alle norme sul lavoro, la necessità di proteggere i propri dipendenti. Da quel momento, vista la fattibilità del lavoro e la crescente difficoltà italiana nel reperimento di qualsiasi tipo di mascherina non ci siamo tirati indietro e abbiamo mutato quasi completamente la nostra attività” così Maria Elisa, a capo insieme al fratello Pier Francesco della Scataglini Tessuti di Castelfidardo, racconta la sfida imprenditoriale della sua azienda ai tempi del coronavirus. Un percorso impegnativo per lei, mamma di Bianca Maria (quasi 3 anni) e al quinto mese di gravidanza. “Dire che sia facile sarebbe mentire, gestire casa e lavoro è difficile in qualsiasi momento, figuriamoci di fronte a un’emergenza come questa dove rimango a lavoro quasi 13 ore al giorno rinunciando a pranzi o pause di piacere. Mia figlia è ormai abituata ai miei ritmi di lavoro, per questo mi sono autoimposta di dedicarle almeno un’ora al giorno in esclusiva. In quei 60 minuti siamo solo io e lei, ci divertiamo come pazze e non accettiamo compromessi: si gioca, si balla o si canta, niente telefono o televisione nei paraggi. Rispetto alla reclusione forzata di questo periodo, non credo che lei si sia ben resa conto, se non per il fatto che tutte le mattine prepara il suo zainetto per andare al nido. Si vede che le manca il contatto e la possibilità di gioco con altri bambini. Continua a ripeterci i nomi dei suoi compagni e le maestre. Le promettiamo che presto giocheranno tutti di nuovo insieme sapendo in cuor nostro che potrebbe non essere vero. Per quanto riguarda la piccola nella pancia mi ripeto sempre una cosa: nascerà sicuramente con una forza in più perché tante difficoltà indirettamente le ha già vissute”.

Una sfida, quella della produzione di mascherine, che nasce con la volontà di dare un contributo concreto a questo difficile momento. Per questo l’azienda, fondata nel 1988 dai genitori di Maria Elisa, ha messo in campo i più puntuali accorgimenti tecnici. “Il prodotto è pensato per essere lavato e sterilizzato, con il vantaggio di poter essere riutilizzato più volte. È composto da un doppio strato in cotone, uno strato interno di TNT e degli elastici auricolari. Al centro c’è una piega per una maggiore adattabilità al volto. Ci sono voluti diversi prototipi e tentativi prima di arrivare al prodotto che abbiamo oggi. Siamo stati sommersi dalle richieste, sia Italia che Estero. A oggi siamo ancora in grado di accontentare tutti entro le 24/48 ore. Posso aggiungere che stiamo cercando di farle certificare come DPI dall’Istituto Superiore di Sanità. Voglio cogliere l’occasione per ringraziare tutti i miei colleghi (per la maggior parte donne) e tutte quelle persone che lavorano con noi a questo progetto”.
Mamma e imprenditrice sul campo, Maria Elisa guarda anche all’aspetto psicologico dell’emergenza in corso: qualcosa si poteva fare meglio. “Sono convinta che non sia il momento di fare polemica o puntualizzare cosa sia andato storto nella gestione di questa emergenza. Sicuramente quello che non ho apprezzato sono state le modalità di comunicazione da parte delle istituzioni centrali. Troppe informazioni parziali, orari di trasmissione delle stesse sbagliati, poche specifiche tecniche nei decreti (mi riferisco agli ambiti lavorativi in particolar modo). Capisco che siano situazioni imprevedibili ma la gestione dell’aspetto psicologico della questione è tanto importante perché incide prepotentemente anche su quello sanitario.
Spero solo che questo brutto momento passi in fretta ma soprattutto che sia un’occasione di rinascita per questo Paese. Sono dell’opinione che toccato il fondo… non si può che risalire. Sono molto fiduciosa circa le capacità degli italiani. E ancor più credo fortemente nella forza delle mamme”.