Federica è mamma di Lorenzo, diciottenne affetto da autismo. I provvedimenti per il contenimento dell’emergenza sanitaria in corso hanno stravolto la loro routine, conquistata con tanta fatica. “Le difficoltà sono enormi. L’evenienza di un contagio mi terrorizza. La sofferenza per una nostra separazione avrebbe delle ricadute pesanti su Lorenzo, soprattutto sotto l’aspetto comportamentale”.

“Ciò che più mi preoccupa è il non sapere quanto durerà tutto questo. Ogni giorno va sempre peggio. La stabilità conquistata con tanto lavoro e sacrificio, la serenità per Lorenzo e per noi che siamo i suoi genitori. Tutto andato in fumo. Bisognerà ricominciare da capo con tante cose che sembravano ormai acquisite” a parlare è Federica, mamma di Lorenzo, ragazzo autistico, diciottenne da poche settimane. Nella loro casa di Montefano (MC), la routine costruita negli anni, pezzo dopo pezzo, è stata travolta dall’emergenza sanitaria. “Le difficoltà sono enormi – spiega Federica – poiché a quelle che tutti abbiamo con la quarantena, se ne aggiungono altre legate alla disabilità di Lorenzo: la difficoltà di comprensione della situazione, lo sconvolgimento della routine, la mancanza di contatto con figure significative. Purtroppo a causa della pandemia, il centro diurno di Civitanova Marche che frequentava è stato chiuso. E lui chiede continuamente quando potrà tornare lì”.

Qualche agevolazione dalle istituzioni è arrivata: dalla possibilità di dedicare più ore a chi è affetto da disabilità, fino all’ordinanza regionale di ieri (26 marzo 2020, ndr) che consente ai nuclei familiari con soggetti conviventi affetti da autismo di potersi spostare oltre i pressi della propria abitazione, nei limiti del territorio comunale di residenza. Si poteva fare di più? “Io credo che la situazione che stiamo vivendo sia straordinaria e di una portata colossale. Sono stati ampliati i giorni di congedo previsti dalla legge 104 ed è stata data la possibilità di congedo straordinario retribuito al 50% di cui io sto usufruendo. Per il resto, vedo difficile qualsiasi altro tipo di intervento poiché implicherebbe un contatto con altre persone e quindi la possibilità di diffusione del virus”.

Alle difficoltà di gestione quotidiana, si sommano le preoccupazioni per un’infezione che, se contratta, comporta l’isolamento. “L’evenienza di un contagio mio o di Lorenzo mi terrorizza, poiché lui soffrirebbe terribilmente per la separazione. Ed essendo anche molto ansioso, questo avrebbe delle ricadute forti a livello comportamentale”.

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