Paola Nicolini, Assessora alle politiche sociali del Comune di Recanati, sottolinea l’importanza, in tempo di emergenza, di misure specifiche destinate alla fascia dell’infanzia. “Come amministrazione, abbiamo avviato una manifestazione di interesse per coinvolgere le realtà del territorio nella progettazione dei centri estivi. Dobbiamo farci trovare pronti. Vogliamo che i nostri bambini, i nostri ragazzi, tornino ad essere felici. Vogliamo che le famiglie trovino il supporto che meritano”.

Un bando per pianificare l’organizzazione delle attività estive destinate all’infanzia, in attesa delle linee guida nazionali; cartelli nei parchi per spiegare ai bambini la chiusura dei giochi e una comunicazione attenta ai più piccoli, nonostante le restrizioni dell’emergenza. Paola Nicolini, Assessora alle politiche sociali del Comune di Recanati e professoressa di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione all’Università di Macerata, racconta le misure messe in campo dalla sua amministrazione in tempo di Covid. “Le famiglie sono state travolte da questa emergenza. Hanno retto stanno reggendo. Ma hanno bisogno, ora più che mai, di tutto il sostegno possibile da parte delle istituzioni. Come Comune, nei giorni scorsi abbiamo avviato una manifestazione di interesse indirizzata alle realtà del nostro territorio, per favorire la creazione di una rete finalizzata alla progettazione dei prossimi centri estivi. Non esistono ancora delle linee guida regionali e nazionali a riguardo, ma quando arriveranno dobbiamo farci trovare pronti. La crisi comporterà dei ripensamenti, senza tuttavia intaccare la qualità del servizio offerto. Non possiamo più considerare le attività estive come le tradizionali colonie. Dobbiamo lavorare con piccoli gruppi nel rispetto delle misure anti Covid. Per questo, chiediamo alle associazioni culturali, sportive, alle fattorie didattiche, alle realtà private del nostro territorio di farsi avanti. Il Comune farà da ente coordinatore. Tutte le realtà che verranno coinvolte dovranno partecipare ad un corso di formazione che toccherà le principali questioni in ambito igienico-sanitario ed educativo. Ovviamente sarà importante offrire una mappatura equa su tutto il territorio comunale, così da consentire alle famiglie di scegliere la destinazione più vicina, considerata l’impossibilità di usufruire del servizio pubblico di trasporto, o in alternativa di scegliere in base alla tipologia del servizio offerto. Verrà riservata particolare attenzione anche ai minori con disabilità. Per quanto riguarda la copertura finanziaria, non sappiamo ancora se il governo nazionale destinerà dei fondi a questo genere di attività. Il comune Comunque, come è sempre accaduto, si farà carico delle situazioni che presentano maggiori criticità economiche”.

La progettazione dei centri estivi è solo l’ultima iniziativa in ordine di tempo destinata ai piccoli recanatesi. “Nella prima parte di questa emergenza, anche a causa delle misure restrittive che è stato necessario applicare, la fascia dell’infanzia è rimasta nell’ombra. Solo via via, questa fetta importantissima di popolazione è stata recuperata, grazie anche alla voce di associazioni, scuole e politici. Nel nostro piccolo, abbiamo cercato di mostrare sempre attenzione. All’inizio del lockdown, abbiamo realizzato un video con un piccolo decalogo per favorire la condivisione ‘a distanza’, così da alleggerire, in particolar modo, la permanenza in casa di bambini e altri soggetti fragili. Il giorno prima dell’inizio della famosa fase 2 il nostro sindaco si è rivolto con un messaggio direttamente ai bambini e alle bambine della città. Questo perché era importante spiegare loro che, una volta usciti di casa, avrebbero trovato una realtà molto diversa da quella che avevano lasciato settimane prima: mascherine, file nei negozi, parchi chiusi. Ecco, per i parchi, abbiamo apposto dei cartelli ad altezza di bambino, che illustrassero direttamente a loro il perché non fosse possibile salire su uno scivolo o su un’altalena. C’è ancora tanto lavoro da fare e tante questioni da risolvere. Una di queste è sicuramente il destino del servizio mensa. Non possiamo perderlo. È un’istanza educativa, di eguaglianza sociale troppo importante per i nostri bambini”.

Bambini, ma anche adolescenti, molto spesso descritti da amministratori e cronache come non rispettosi delle regole: “L’adolescente è in quell’età in cui i genitori non sono più il riferimento. Il riferimento è il gruppo dei pari. Hanno una connaturata ricerca della ribellione e per questo sono più difficili da gestire. Tra l’altro, dopo anni di predicazioni di ogni genere su quanto sia deleteria l’iperconnessione, abbiano chiesto loro di passare le giornate davanti a pc e altri dispositivi. Il rischio è ovviamente che restino iperconnessi anche dopo. È importante valutare le conseguenze di ogni scelta”. Centrale per questa fascia d’età è il ruolo della scuola. “Abbiamo parlato di eroi ed eroine negli ospedali: medici e infermieri che hanno retto un impatto enorme. L’altro pilastro fondamentale che ha retto l’emergenza è stata la scuola, grazie anche all’impegno dei nostri insegnanti. C’è stata una capacità di rimodulare completamente la didattica, inimmaginabile fino a pochi giorni prima del lockdown. Laddove ci sono famiglie solide e la possibilità di seguire adeguatamente le lezioni con i propri insegnanti, gli adolescenti sono più salvaguardati. Voglio però dire una cosa: in questi giorni ho osservato i ragazzi qui nella nostra Recanati. È vero che hanno ricominciato ad occupare gli spazi pubblici. È vero che non sempre indossano la mascherina o la indossano adeguatamente, cosa che accade anche con gli adulti. Sono però assolutamente rispettosi del distanziamento fisico. Diamo loro un po’ di fiducia”.

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