Genitori, insegnanti, educatori e studenti si sono ritrovati quest’oggi ad Ancona per manifestare contro il piano scuola 2020-21. L’iniziativa è stata promossa dal comitato Priorità alla Scuola della città dorica insieme a quello di Civitanova Marche. 60 le città italiane aderenti all’iniziativa.

“La didattica a distanza è stato un grande insuccesso: ha portato disuguaglianza, perdita di relazionalità e ha costretto tantissimi genitori, soprattutto mamme, a dedicarsi totalmente all’istruzione dei propri figli, abbandonando in moltissimi casi (il 30% solo nella provincia di Ancona) il lavoro”: si è aperta con questa premessa la manifestazione svoltasi questo pomeriggio ad Ancona per dire no alle linee guida ministeriali relative al prossimo anno scolastico. L’iniziativa, svoltasi parallelamente in 60 città italiane e promossa dal comitato Priorità alla Scuola, ha visto convergere nella città dorica genitori, insegnanti, educatori e studenti. La richiesta al ministero dell’Istruzione è stata quella di ritirare quanto previsto nel piano scuola 2020-21, promuovendo tavoli di lavoro che coinvolgano tutti gli attori appartenenti al mondo della scuola.

Tanti i bambini presenti in piazza, accovacciati simbolicamente su dei banchi di cartone distanziati, con un tablet in mano e delle maracas a richiamare il tanto atteso ritorno della campanella. Tra le testimonianze, quelle dei docenti, fortemente critici nei confronti della didattica a distanza adottata durante il lockdown e delle didattica mista prevista per settembre; e la comunità degli stranieri e dei disabili, tra i più penalizzati, per ragioni differenti, dalla chiusura delle scuole.

Presente alla manifestazione il presidente del consiglio regionale delle Marche, Antonio Mastrovincenzo.

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