di Elisabetta Pieragostini

L’allattamento è uno dei momenti più importanti per una donna, è il momento di costruzione del rapporto tra madre e figlio. Non sempre però questo avviene in modo spontaneo e/o naturale. Generalmente subito dopo il parto il neonato viene messo sul corpo della madre per creare quel senso di sicurezza e di fiducia al fine di iniziare la prima poppata.

Quello che è successo all’ospedale Pertini di Roma ha riportato a galla discorsi che periodicamente riemergono e che talvolta nascondono drammi e storie tragiche di maternità.

Non deve più accadere quanto accaduto ma è bene sottolineare che questo non deve bloccare o far venire paura alle famiglie, l’allattamento non è sicuramente un obbligo, né etico né fisico, ma può essere fatto e guidato con consapevolezza ed esperienza per tutti i benefici noti per mamma e bambino.

Alcuni consigli su come favorire l’allattamento

Provare a praticare il rooming in, ovvero tenere il neonato nella stessa stanza della mamma 24 ore su 24  in modo da permettere il rafforzamento del legame madre-figlio e incentivare l’allattamento al seno. Meglio però evitare il co-sleeping, cioè dormire con il bebè, ma solo per motivi di sicurezza per ridurre al minimo i rischi di cadute o schiacciamento, meglio optare per la soluzione side-bed con le apposite culle che affiancano il letto di mamma e papà, togliendo una sponda magari. Favorire lo skin to skin per regolare la temperatura corporea del bambino, il controllo della frequenza cardiaca e la stabilizzazione dei livelli di glucosio nel sangue e allattamento al seno con un contatto tra la pelle della mamma e del bambino assicurandosi che respiri bene e che abbia un colorito buono.

È fondamentale ribadire che dopo il parto è bene che la mamma possa riposare e anche rivolgersi alla nursery per tutto periodo di tempo necessario a recuperare le forze per allattare senza che questo provochi vergogna o inadeguatezza.

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