di Elisabetta Pieragostini

Dal 16 dicembre partiranno ufficialmente le somministrazioni del vaccino anti Covid alla fascia 5-12 anni. l parere della Società Italiana di pediatria nelle parole di Elena Bozzola, Pediatra infettivologo presso l’Ospedale Bambino Gesù e consigliera SIP.

Dottoresa in questo periodo di pandemia siamo alle prese con con i vaccini anti Covid per gli adulti. Tra poco avremo la possibilità di vaccinare anche i bambini tra i 5 e i 12 anni. Qual è la sua opinione in merito alla vaccinazione pediatrica?

È importante vaccinare i bambini innanzitutto per sé stessi, ovvero per prevenire l’infezione, la malattia e soprattutto le complicanze correlate.  Anche se in una percentuale inferiore rispetto alla popolazione adulta e anziana, i bambini possono richiedere ospedalizzazione per un aggravamento delle condizioni cliniche, specie se sono affetti da patologie concomitanti o presentano co-morbidità. In secondo luogo vanno vaccinati per proteggere la comunità. Anche loro sono un tassello importante nella catena di contagi. E anche loro sono importanti protagonisti nella lotta contro il virus.

Quali sono i rischi per i bambini malati di Covid?

Anche i bambini precedentemente sani, ovvero quelli senza patologie croniche associate, possono contrarre l’infezione e sviluppare la malattia. Anche loro possono sviluppare la Mis-C, ovvero la sindrome multi infiammatoria sistemica, che coinvolge diversi organi vitali e che il più delle volte richiede una ospedalizzazione. E possono presentare anche a distanza delle conseguenze, il così detto Long-Covid.

I bambini vaccinati sono inclusi nell’immunità di gregge?

Vaccinando i bambini si contribuisce ad aumentare la copertura vaccinale della comunità, ostacolando la circolazione del virus e delle sue varianti.

Quali sono i consigli che può dare alle famiglie preoccupate di vaccinare i loro figli?

Si tratta di un vaccino approvato dagli enti regolatori che hanno verificato i dati sulla sua sicurezza ed efficacia. Ai dati della sperimentazione clinica sui bambini, presentati dall’azienda agli enti regolatori EMA ed AIFA, vanno aggiunti i dati di fase 4, ovvero quelli che vengono forniti dall’utilizzo del vaccino nella popolazione pediatrica. Alcuni Stati, tra cui Canada, USA ed Israele, hanno già iniziato a vaccinare i bambini. Nessuna reazione grave è al momento stata riportata relativamente agli oltre 3 milioni di bambini americani che hanno già ricevuto la prima dose. Nessun effetto secondario grave neanche tra il 3,3% della popolazione pediatrica 5-11 anni già vaccinata in Israele.  Si tratta inoltre di un vaccino che già conosciamo, ovvero dello stesso prodotto già utilizzato per l’immunizzazione di anziani e adulti. La differenza è che la dose è ridotta, pari a un terzo, il che diminuisce anche il rischio di effetti secondari.

Cosa raccomanda ai genitori?

Consultare le fonti scientifiche ufficiali del ministero e delle società scientifiche e, in caso di dubbi o domande, rivolgersi al proprio pediatra curante.

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