di Elisabetta Pieragostini

Nuove regole per i congedi parentali

  • Il congedo di paternità diventa obbligatorio e non più facoltativo; tale misura consente al padre di avere un congedo di dieci giorni lavorativi, autonomo rispetto a quello della madre. Se parliamo di parto plurimo, quindi gemellare, il congedo salirà a venti giorni lavorativi, che viene esteso anche in caso di padre adottivo o affidatario;
  • Durante il periodo di congedo viene riconosciuta un’indennità giornaliera pari al 100% della retribuzione;
  • Si può usufruire del congedo di paternità a partire dai due mesi prima della presunta data del parto e fino ai cinque mesi successivi alla nascita e resta valido anche in caso di morte perinatale del figlio.

Raddoppia il tempo

Con il nuovo Decreto Legislativo 105 del 30 giugno 2022 diventa possibile usufruire del congedo fino ai 12 anni del figlio e non più fino ai 6. Entro i 12 anni di età del figlio si può richiedere un’indennità pari al 30% della retribuzione per il genitore lavoratore.

La coppia di genitori può usufruire di nove mesi totali di congedo che l’INPS coprirà fino al 30% suddivisi in tre mesi per la madre, tre mesi per il padre e i restanti tre mesi tra uno o l’altro genitore. Passiamo quindi dai sei ai nove mesi di congedo.

Congedo parentale per le famiglie monogenitoriali

Per quanto riguarda il genitore single sono riconosciuti invece undici mesi continuativi di congedo, dei quali nove mesi sono indennizzabili al 30% della retribuzione.

Resta invariato il congedo di tre anni entro i 12 anni di età del figlio con un’indennità pari al 30% della retribuzione per i genitori con un figlio disabile.

Sono infine previste sanzioni per i datori di lavoro che ostacolano la concessione del congedo secondo quanto stabilito dalla legge.

Una genitorialità condivisa e responsabilità più eque tra uomini e donne, un ulteriore passo verso la parità di genere. Questo quello che afferma il Decreto Legislativo 105 del 30 giugno 2022 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 29 luglio 2022.

Nuove regole per i congedi parentali

  • Il congedo di paternità diventa obbligatorio e non più facoltativo; tale misura consente al padre di avere un congedo di dieci giorni lavorativi, autonomo rispetto a quello della madre. Se parliamo di parto plurimo, quindi gemellare, il congedo salirà a venti giorni lavorativi, che viene esteso anche in caso di padre adottivo o affidatario;
  • Durante il periodo di congedo viene riconosciuta un’indennità giornaliera pari al 100% della retribuzione;
  • Si può usufruire del congedo di paternità a partire dai due mesi prima della presunta data del parto e fino ai cinque mesi successivi alla nascita e resta valido anche in caso di morte perinatale del figlio.

Raddoppia il tempo

Con il nuovo Decreto Legislativo 105 del 30 giugno 2022 diventa possibile usufruire del congedo fino ai 12 anni del figlio e non più fino ai 6. Entro i 12 anni di età del figlio si può richiedere un’indennità pari al 30% della retribuzione per il genitore lavoratore.

La coppia di genitori può usufruire di nove mesi totali di congedo che l’INPS coprirà fino al 30% suddivisi in tre mesi per la madre, tre mesi per il padre e i restanti tre mesi tra uno o l’altro genitore. Passiamo quindi dai sei ai nove mesi di congedo.

Congedo parentale per le famiglie monogenitoriali

Per quanto riguarda il genitore single sono riconosciuti invece undici mesi continuativi di congedo, dei quali nove mesi sono indennizzabili al 30% della retribuzione.

Resta invariato il congedo di tre anni entro i 12 anni di età del figlio con un’indennità pari al 30% della retribuzione per i genitori con un figlio disabile.

Sono infine previste sanzioni per i datori di lavoro che ostacolano la concessione del congedo secondo quanto stabilito dalla legge.

Rispondi

%d