Mi chiamo Sabrina Bozzi, classe 1988 e vivo a Caldarola, una ridente, piccola realtà colma di bellezza e tesori, sconvolta dagli eventi del sisma del 2016. Come donna, ho dovuto ricostruire me stessa. Come mamma, ho dovuto sostenere e proteggere i miei figli, decidendo di allontanarci dal nostro bel Paese nei giorni successivi alle scosse principali.

Ricordo perfettamente il boato, lo scricchiolio, le pareti che si “aprivano” squarciandosi… suoni ben impressi nella mia mente e che non dimenticherò mai… ricordo il terrore di non sopravvivere, di vederci crollare il mondo addosso. Ricordo la paura che pietrifica, quando non si conosce via di fuga, la gente piangente in strada, con addosso senso di impotenza e domande prive di risposte.

Ho tre bambini che riempiono di colori e meraviglia la mia vita ed ho scoperto l’attesa di Fosco, il più piccolo dei tre, proprio la sera del 26 Ottobre 2016, quando ci fu la prima, terribile scossa. Quattro giorni dopo, la mattina del 30 Ottobre, ero sola con i bambini. Mio marito, fotografo come me, era fuori per lavoro, ad un matrimonio. Nell’arco di pochi minuti, alle ore 7:40, ho perso la casa e tutto quello che con sacrificio, pazienza ed Amore avevamo costruito. In pochi istanti tutte le mie certezze si sono sgretolate; il gioiellino che era il mio Paese, distrutto.

Il primo pensiero l’ho rivolto immediatamente a Fosco, che era lì, dentro di me: cosa ne sarebbe stato di noi? Cosa avrei potuto offrirgli? Poi al mio Ian, che aveva da poco compiuto un anno di vita e a Nina, grande abbastanza per capire la paura. Ho pensato al nostro lavoro compromesso, mi son chiesta dove avremmo dormito quella notte e quelle successive. Dove sarebbe andata a finire la nostra vita, quali strade avremmo dovuto percorrere e per quanto tempo. Abbiamo trascorso lunghissimi mesi come nomadi, in Abruzzo, in città caotiche lungo la costa marchigiana, per poi tornare nell’entroterra, tra San Ginesio e Macerata. Durante questo periodo, abbiamo conosciuto l’Amore di tante persone che ci hanno aiutati e sostenuti. Non ci siamo mai sentiti soli.

Il 3 Giugno 2017, è venuto al mondo Fosco, senza una casa ma circondato da tanto Amore e Sentimento. Da Febbraio 2018, viviamo in una Sae di legno, a Caldarola e da Ottobre 2018 abbiamo aperto uno studio fotografico e video a Tolentino. Ora respiriamo nuovamente l’odore “di casa”, anche se la quotidianità di un tempo, la “vita di paese in piazza”, la normalità di tanti gesti semplici oggi impossibili, fanno sentire la loro mancanza.

Percorriamo una strada ancora in salita, ma questo drammatico evento, ci ha aperto gli occhi ed il cuore sui veri valori della vita. Abbiamo perso tanto, troppo, ed è anche per questo che come fotografa, credo fortemente nell’importanza dei ricordi. Credo nelle emozioni, nella Famiglia, nella Forza del mio Paese che, sono sicura, rifiorirà più incantevole di prima.

Abbiamo messo tutta l’intensità del dramma che abbiamo vissuto nel nostro lavoro. Nelle nostre fotografie c’è tutta la Poesia che sboccia dall’Amore di una madre verso una figlia o un figlio, la Verità nello Sguardo tra due innamorati, la Spensieratezza negli occhi di un bambino, l’Emozione nei visi di due Sposi. Le nostre fotografie son pregne di vita vissuta intensamente. Le nostre fotografie sono vere, proprio come Noi.

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